Ogni attività che si scelga di portare avanti nella vita è densa (e degna) di una intensa partecipazione da parte nostra, perché il lavoro fa parte della nostra routine; onorarlo significa metterci nella posizione di migliorare il nostro benessere in favore di qualcosa che ci renda pieni e soddisfatti, e che contribuisca a “mettere in moto” ogni aspetto del nostro essere su questo pianeta.
Quando parliamo di Network Marketing e crescita personale, però, il legame è davvero molto più evidente, e ci sono motivi tangibili.
Oggi voglio farti fare un viaggio attraverso tutte le potenzialità di crescita che questa attività offre a piene mani, in modo che ti sia finalmente chiaro e trasparente il vero valore di un business che è più ricco di quel che può sembrare agli occhi di chi non lo conosce.
Che cos’è la crescita personale e perché è importante
In generale, la crescita personale si riferisce all’auto-miglioramento delle tue abilità, conoscenze, qualità personali, obiettivi di vita e prospettive. Ogni volta che provi a superare dei limiti, in qualsiasi campo – che si tratti di lavorare sul tuo temperamento, della tua formazione o della tua maturità, stai facendo crescita personale.
Siamo ormai abituati ad alzarci la mattina già connessi col mondo intero, in un rumore bianco di opinioni, di lamentele continue, di pessimismo cosmico leopardiano, di negatività, più spesso di quanto non vorremmo ammettere.
Tutto questo “buzz”, per dirlo con un termine moderno, crea dentro di noi l’abitudine a conformarci a questo fluire che non abbiamo scelto, e a lasciarci influenzare offuscando la nostra capacità di scelta e di consapevolezza.
Proprio dalla consapevolezza, parte la crescita personale: riconoscere lo stress quando sta salendo, sapere cosa ci manca e di cosa avremmo bisogno per riempire quello spazio, ammettere di non riuscire a superare un nostro limite; questo ci permette di poterci lavorare e di compiere scelte che vadano a migliorare il nostro stato, mentale e fisico.
L’equazione è semplice: conoscersi è migliorarsi.
Lavora su te stesso per iniziare la tua crescita personale
Nel momento in cui iniziamo a farci delle domande, ad esempio:
- come sto realmente?
- Sono felice dove sono?
- Perché non sto prendendo decisioni?
- Di cosa ho bisogno davvero per sentirmi bene?
- Come posso migliorare la mia situazione familiare/lavorativa/fisica/psicologica?
l’esigenza di iniziare a fare qualcosa per uscire dal momento di stallo in cui ci siamo cacciati senza rendercene conto si fa più forte. L’approccio parte dall’interno verso l’esterno: nessun cambiamento è mai indotto, sorge da qualcosa che si muove dentro di noi e poi si espande e si irradia in tutti i settori della nostra vita. Lavoro compreso!
In genere, racconto la mia esperienza personale perché è un perfetto esempio di ciò che intendo con questo concetto. Per anni ho passato la vita a fare qualcosa che non mi arricchiva come io avrei voluto, che non mi lasciava esprimere tutto il mio potenziale. Finché non ho iniziato a domandarmene i motivi, la vita è solo “andata avanti”. La fame di volerla potenziare è cresciuta, e ho iniziato a leggere, a studiare. Ho avuto dei mentori che sono autori di libri famosi, e dei mentori che mi hanno accompagnata nel nuovo percorso che l’attività di networker mi prospettava dinanzi, e nessuno di loro è rimasto inascoltato.
Crescita personale per networker: tre autori da non perdere
Ho già avuto modo di introdurti qualche autorevole perla sul network marketing da parte di illustri imprenditori proprio su questo blog. Oggi, però, vorrei andare più in profondità e darti degli spunti che partano proprio dal cuore del loro pensiero e approfondire l’argomento.
1- Robert Kyosaki
Inizio da colui che per ha rappresentato per me una vera spinta a scegliere la professione di networker: il suo libro “Il business del XXI° Secolo” mi ha convinta a prendere la decisione di buttarmi in questa attività con un rinnovato entusiasmo e di effettuare la trasformazione da “impiegata statale infelice” a “imprenditrice che ama il proprio lavoro (e guadagna bene, perché non dirlo?)”.
Il punto da cui Kyosaki inizia il suo ragionamento è uno: nel panorama mondiale della scelta di un business, abbiamo – sintetizzando molto – tre possibilità:
- fare il dipendente;
- diventare un libero professionista, o titolare di piccola impresa;
- essere un imprenditore (titolare di grande impresa o investitore).
Ma quale differenza passa tra queste opzioni?
Kyosaki, per individuare quale business potrebbe incarnare meglio l’esigenza moderna che sentiamo di crescita, indipendenza e controllo della propria vita, ha effettuato un’analisi delle categorie, individuando in ognuna le potenzialità in questo senso, e rilevando che:
- un dipendente è sempre soggetto a orari e decisioni di altri, quindi non sarà mai libero, né dal punto di vista finanziario, né da quello di una potenziale crescita, perché nulla dipende alla fine da lui.
- un libero professionista è ben lontano dallo stesso obiettivo, perché sostituisce il proprio “capo” con il “cliente”, e resta in balìa delle sue scelte, dei suoi cambiamenti, delle sue richieste. Pensa di gestire il proprio tempo, ma spesso è il tempo che gestisce lui, e si finisce comunque per sacrificare una bella fetta di vita privata per il profitto.
- un imprenditore, invece, non ha “padroni”. Lavora sodo per costruire un sistema che produca ricchezza per lui, che gli garantisca entrate passive, liberandolo dalla responsabilità di doversi concentrare sulla sola generazione di profitto. Certo, anche l’imprenditore non è esente da tutte le responsabilità che comporta essere “il capo di sé stessi”. Ma si tratta più di gestione di quel sistema e del suo mantenimento, delle relazioni che gli permettono di delegare parte del lavoro, e della generazione di benessere “automatica”. L’imprenditore, pertanto, è davvero libero finanziariamente, indipendente e nella condizione di poter godere del suo tempo come meglio crede.
Chi fa parte di un network appartiene a quest’ultima categoria: questo genere di struttura di marketing consente infatti alle persone che sono davvero incentivate a cambiare vita e a crescere, di farlo senza investimenti iniziali (e quindi nessun rischio di perdere capitale), di fare tesoro delle numerose collaborazioni all’interno del proprio team, che lavorano a livello corale per il benessere di tutta la struttura, e di generare profitti in modo automatico, lasciando al networker il piacere di portare avanti i propri obiettivi di crescita con più attenzione e serenità. Non è forse il business che ci vorrebbe in questo difficile e caotico XXI° secolo?
2- Tony Robbins
Anthony Robbins non vuole che lo si identifichi come un “guru”, nonostante sia venerato negli USA esattamente come tale. In realtà la sua storia personale è già un romanzo di formazione sulla crescita personale. Un passato difficile, di povertà e abuso, che però non lo ha schiacciato, ma condotto attraverso un percorso costellato da cadute seguite da riprese, in un continuo scambio con la vita che, alla fine, lo ha premiato per la costanza e per la dedizione che ha impiegato a far sì che altri come lui potessero possedere gli strumenti adatti per liberarsi ed esprimersi al meglio di sé.
Il potere di Tony Robbins sta nell’essere stato (già a partire dal 1991) uno dei primi ad avere colto il senso delle teorie che stanno spopolando solo in questo momento, tutte insieme; basti pensare alla legge di attrazione, ma anche alla disciplina della produttività, alla capacità di creare un mindset, o ai cosiddetti “good habits” che possono cambiare la vita un poco alla volta grazie a una dedita costanza e applicazione; oppure, ancora, al potere delle affermazioni positive, in grado di riprogrammare il nostro cervello nella direzione del successo. Tutti concetti che sono “di moda” oggi, e di cui Robbins parlò profusamente in tempi non sospetti e che all’epoca pochissimi altri avevano già affrontato – e non con adeguata dovizia di approfondimento.
La sua produzione prolifica in testi e in eventi spettacolari dal vivo è leggenda. Ma una leggenda non si crea dal nulla, e se avete paura, siete indecisi a vita, non riuscite a liberarvi dai vostri stessi giudizi, o peggio ancora non trovate un senso in ciò che fate, avvicinarvi a questo autore potrebbe essere un buon inizio per guarire le vostre ferite e ripartire con un rinnovato entusiasmo, nella vita come nelle scelte lavorative.
Per chi lavora con il network marketing, avere a che fare con paura, indecisione, timidezza, giudizio, incide tantissimo sulla buona riuscita dell’attività.
Il network è una risorsa perché fatta di tante persone che lavorano per mettere insieme il meglio di ciascuna. I nostri mentori sono delle guide, ma spesso accade che anche gli ultimi arrivati portino a tutti aria fresca, nuove sfide, nuove strategie o possibilità di crescita corale. In questo delicato ricircolo di competenze e di virtù, chi non ha la forza di cogliere l’occasione e morderla può restare indietro. Ed ecco che interessarsi alla propria crescita personale e iniziare a farsi quelle famose domande di cui ti parlavo prima, potrebbe essere la linea sottile che decreterà il tuo successo o il tuo fallimento.
3 – Napoleon Hill
Sempre parlando di uomini di grande ingegno che hanno anticipato i tempi, non posso escludere da questa lista “Pensa e arricchisci te stesso”, scritto nel 1937 da Napoleon Hill, ancora attualissimo in ogni sua affermazione.
In questo libro Hill affronta 13 principi per attrarre la ricchezza, che passano dall’ardente desiderio di farcela, alla fede nel fatto che si riuscirà a raggiungere l’obiettivo, fino alla pura spiritualità e connessione con l’energia da cui la creatività scaturisce da tutti noi. Progettazione, decisione e tenacia sono le parole chiave con cui Hill conclude il percorso, dando una quadra al cerchio: perché nel nostro essere umani abbiamo bisogno sia di ispirarci, di creare e di ideare, ma anche di prepararci, di approntare “la battaglia” ed essere capaci di arrivare fino alla fine.
“Non fermarti a un metro dall’oro”
dice Hill, e ha ragione da vendere.
Iniziare a fare network marketing? Sì, ma con un approccio professionale!
Ed è d’accordo con questo concetto anche Eric Worre, autorità leader per eccellenza nel coaching dei professionisti del network marketing, il quale afferma che ben il 95% delle persone tende a mollare il network entro il solo primo anno prima di riuscire a capire se ce la può fare davvero oppure no. Che dato potente, vero?
Perché accade questo? Perché il network marketing non è un gratta e vinci in cui si pescano delle persone a caso e – voilà! – si convincono a fare quello che vogliamo, bensì un sistema strutturato che va costruito con costanza e impegno, visione e prospettiva, obiettivi da raggiungere e strategie per conquistarli, che vengono condivise con altre persone che hanno altrettanti obiettivi e strategie. Non capire la qualità – più che la quantità! – dell’impegno che richiede può portare velocemente al risultato fallimentare e alla conseguente voglia di abbandonare perché “non funziona”. In realtà non è il sistema a non funzionare: è sempre e comunque marketing, solo che è fatto di una rete di persone. Nessun sistema di marketing è destinato solo al successo o solo al fallimento: tutto dipende da chi lo sta applicando e da quanto si spende per farlo funzionare al meglio.
So di essermi spesa tanto in parole, oggi… ma sono certa che ti sarà utilissimo comprendere questi concetti per avere un’idea realistica della splendida opportunità che il network marketing rappresenta per chi ha intenzione di effettuare un profondo cambiamento nella propria vita. Non serve mentire e nascondere sotto il tappeto che si tratta di un lavoro vero e proprio, e non di una tattica per non lavorare; anzi, è sempre più importante fare bene informazione in modo che possa avvicinarsi al network soltanto chi ne è veramente affascinato e incuriosito e che potrà quindi spendere bene tempo, energie e desideri su qualcosa che lo conquisterà.
E se volessi provare, senza aspettative?
Be’, puoi farlo: voglio lasciarti con le parole “live” di Matteo Pittaluga, giovane e preparatissimo marketer digitale, che come tutte le persone che ho citato oggi… non lavora in un network, ma conosce il marketing e pertanto ne capisce appieno il valore. Parole, le sue, volutamente provocatorie che spingono a buttarsi, provarci anche senza aspettarsi risultati, per capire sul campo quanto è possibile arricchirsi e crescere, anche se si puntasse a fallire del tutto!
Come sempre, io resto a disposizione per rispondere alle tue domande: puoi contattarmi attraverso il modulo in calce al mio blog… buona crescita personale, ci leggiamo!
Caterina