Quando ho dato vita a questo blog non avrei mai pensato di arrivare a raccontare di me.
Volevo parlarvi di networking e consulenza. A partire dalla mia esperienza, certo, ma sempre con un po’ di distacco… credevo.
Invece le cose sono andate diversamente, e vi ho raccontato molte cose di me: dalla vita lavorativa a quella privata, e ora mi ritrovo qui a parlarvi di quei momenti no, di quelli che capitano a tutti prima o poi.
Quando arrivano (e capitano a tutti) abbiamo due possibilità: affliggerci perchè sono arrivati o pensare a come tirarcene fuori.
Spesso mi sono fermata a riflettere -e non crediate che non mi sia afflitta anche io eh- e ho iniziato a focalizzarmi su ciò che mi faceva star bene.
Una delle risposte è stata chiarissima: il mio lavoro!
Anche nei momenti no il mio lavoro rappresenta una piccola oasi di pace in cui rifugiarmi.
Che lo amassi mi era chiaro già prima, ma ammetto che è stato sorprendente anche per me rendermi conto di quanto benessere mi regalasse.
A volte imprevisti e difficoltà si pongono davanti alla nostra strada e ci rallentano il cammino.
Quando succede il lavoro può essere un ostacolo enorme sulla via della serenità.
Nella mia vecchia vita lavorativa, quando ho attraversato momenti no il lavoro era davvero un ostacolo enorme: dovermi recare fisicamente al lavoro e non poter fare a meno di interagire con le persone che avevo di fronte cercando di fare in modo che il mio malessere non venisse fuori, è stata una delle cose più difficili da sostenere.
Il senso del dovere e di responsabilità mi hanno sempre portata a stringere i denti e aspettare che i momenti no diventassero si.
Credevo quindi che sarebbe stato lo stesso anche nella mia nuova vita da networker.
E invece no.
Ho scoperto con sorpresa che nei momenti di down pensare al lavoro mi aiuta: le gratificazioni, i rapporti umani mai scontati, la curiosità di conoscere e imparare, mi tengono sempre con un piede ancorato a terra, anche quando potrei farmi trascinare giù. E poi dovermi confrontare con i colleghi non è più una costrizione da dover affrontare mettendo su una maschera.
Il rapporto onesto e aperto con i miei colleghi è uno spazio di condivisione anche quando il cielo non è sereno.
Un luogo in cui poter chiedere aiuto e ricevere conforto se necessario, supporto in ogni caso. Il vero senso di fare networking in fondo.
Mi pare quindi del tutto naturale ritrovarmi a pensare al mio lavoro con un sorriso sempre stampato sulla faccia. E poi, la flessibilità e la libertà tipiche del network marketing mi concedono la possibilità di prendermi degli spazi che con un lavoro tradizionale non avrei avuto: quando ne sento il bisogno esco a fare una passeggiata o mi mi coccolo con una tisana o ascolto la musica che mi fa star bene: il risvolto positivo di non avere orari da ufficio ;)
C’è poi un altro aspetto fondamentale, che in questo momento sto apprezzando molto.
Quando ho scelto di puntare davvero su questa attività mi sono trovata davanti alla necessità di confrontarmi con me stessa e di lavorare per diventare la donna che volevo essere. Ho affrontato un percorso di crescita lavorativa che è corrisposto a un percorso di crescita personale. Mi sono quindi man mano allontanata da alcune dinamiche che credevo consolidate: autocommiserazione e lamentele.
Col network marketing ho imparato che con l’impegno le cose arrivano, che si può sempre crescere e che io non voglio accontentarmi o crogiolarmi nelle scelte di comodo.
E anche grazie a tutte queste consapevolezze che ora riesco ad affrontare le difficoltà per quello che sono: piccoli ostacoli lungo la strada della nostra realizzazione.
E quindi sì, amo il mio lavoro e ci sono dei motivi oggettivi per cui è la mia oasi, ma è anche stato il mezzo per cambiare il mio mindset e avere un approccio tutto nuovo alla vita in generale.
Alla fine questo articolo suona un po’ come uno sfogo, e forse lo è. Ma è anche un piccolo messaggio che lancio prima di tutto a me stessa: quando le cose non vanno come vorremmo ci fa bene concentrarci sulle piccole cose belle, ci fa bene avere sempre una ragione per provare a sorridere, qualunque essa sia.
Mentre scrivevo ho realizzato una delle cose più belle: il mio motivo per sorridere sono io stessa, e la donna che sono diventata affrontando tutte le difficoltà che la vita mi ha messo davanti, la donna che non si è accontentata, la donna che ha scelto di mettersi in gioco sempre, sotto ogni punto di vista.
La donna che nel suo lavoro da networker trova spazio per esprimersi al meglio e in totale libertà.
Se ti va di approfondire cosa potrebbe significare questo lavoro per la tua realizzazione, contattami attraverso il modulo in calce al blog e sarò felice di parlarne assieme!
A presto,
Caterina